La corte dei conti condanna il tesoro, o meglio due suoi esponenti, per avere "gravemente omesso di esercitare la funzione di vigilanza assegnata al Ministero dell'Economia e delle Finanze sull'operato degli enti previdenziali nelle attività di vendita degli immobili legate alla cartolarizzazione Scip2, realizzata nel 2005.
Questo quanto risulta a Radiocor.
Maria Cannata, direttore del debito pubblico italiano coinvolta nell’accaduto, non ha tardato a commentare quanto successo e ha sostenuto di aver dato l’incarico ai propri avvocati di curare il ricorso in appello avendo piena fiducia nel fatto che saranno chiariti i fraintendimenti all'origine della sentenza.
Il provvedimento della Corte dei Conti risale al 22 dicembre 2009.
La condanna al tesoro prevede la restituzione all'Erario di 300mila euro, metà a carico della Cannata e metà richiesti a Tiziana Mazzarocchi, sua collaboratrice.
Al centro dell’inchiesta tre immobili romani di proprietà Inps, inizialmente classificati nella categoria "pregio" dall'Agenzia del Territorio.
Scomparsi poi dalla lista di pregio, gli immobili sono stati venduti, nel corso della cartolarizzazione avvenuta nel 2005, con uno sconto del 30% sul prezzo di mercato e una conseguente mancata entrata per l'Erario valutata in 22 milioni.
Tra gli acquirenti, secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, risultano tre dirigenti dell'Inps.
La Cannata tiene a spiegare che: “La decisione della Corte dei conti si limita a ravvisare una responsabilità per omessa vigilanza sull'operato degli enti previdenziali in relazione alla vendita degli immobili in nome e per conto di Scip a seguito della seconda operazione di cartolarizzazione immobiliare, con un'interpretazione che estende la vigilanza del Mef sulle operazioni di vendita al di là degli aspetti di carattere economico-finanziario e di impatto sulla finanza pubblica, che sono invece propri del Mef stesso. In sede di appello saranno tenuti in conto alcuni aspetti salienti della vicenda probabilmente sottovalutati."
Tremonti, che all’epoca dei fatti non era ministro, interpellato da Radicor sostiene di avere grande rispetto per la magistratura contabile, ma che non crede capace la Cannata di omesso un'attività di vigilanza di sua competenza. E precisa di aver fiducia nella magistratura, confidando nell'esito positivo del ricorso.
Anche noi ci auguriamo che la magistratura faccia chiarezza sull’accaduto e sulla giusta o meno condanna al Tesoro!
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