venerdì 26 febbraio 2010

Insonorizzazione appartamenti: i consigli di Blog Immobiliare

Stando a quanto si è riscontrato in un rapporto dell’OMS, migliaia di persone al giorno subiscono gravi danni uditivi e attacchi cardiaci che sono causati dal rumore metropolitano. Sembra pazzesco, ma ogni anno in Europa, per queste cause spesso troppo sottovalutate, si riscontrano malattie croniche, disturbi mentali, disturbi del sonno e decessi legati a malattie cardiache.
Questo quadro preoccupante dovrebbe responsabilizzare tutti noi cittadini, rendendoci consapevoli dei rischi a cui andiamo incontro ogni giorno senza un’adeguata insonorizzazione degli appartamenti in cui viviamo.

Il primo passo verso questa sensibilizzazione è l’informazione. È stato scientificamente provato che l’orecchio umano può sopportare una pressione sonora che va da 0 a 130 decibel oltre la quale raggiungiamo la soglia del dolore.
Riportiamo di seguito qualche esempio pratico che ci spieghi questa scala:
  • senza l’insonorizzazione dei nostri appartamenti, in un quartiere cittadino veniamo sottoposti ad un rumore pari a 40 decibel;
  • l’intensità di una conversazione normale è pari a 50 decibel;
  • una finestra aperta su una strada con un traffico medio ha un rumore pari a 60 decibel, 70 decibel per una strada mediamente trafficata e 80 decibel per una strada molto trafficata;
  • 90 decibel è l’intensità di rumore prodotto dalla metropolitana in arrivo o da uno scooter;
  • 110 decibel nel caso di un concerto di musica rock;
  • 120 decibel nel caso di martello pneumatico acceso;
  • 130 decibel nel caso del motore di un jet a terra.
Il secondo passo è conoscere quali sono i danni all’udito che possiamo riportare e quali sono i rimedi. Il sintomo più lieve è lo stress che viene causato da rumori improvvisi, anche se leggeri. Questi sbalzi di sonorità, che con un attento lavoro di insonorizzazione dei nostri appartamenti verrebbero evitati, portano anche a sintomi più gravi come l’aumento della frequenza cardiaca, l’aumento della pressione e disturbi del comportamento.
Esistono perciò dei precisi accorgimenti che possiamo prendere per un adeguata insonorizzazione dei nostri appartamenti e di seguito elenchiamo quali:
  • Isolare le pareti delle nostre abitazioni. Per isolare le pareti l’ideale sarebbe dotarle di una intercapedine che può essere riempita con aria o altro materiale isolante, come la fibra di vetro o la lana di roccia. Una volta inserito l’isolante, va creata una seconda parete di cartongesso. Se ciò non è possibile, perché magari viviamo in un appartamento in affitto, si può anche provvedere all’isolamento acustico coprendo le pareti con dei grandi armadi a muro.
  • Isolare porte e finestre. Per isolare le porte basta applicare alle estremità inferiori e lungo la cornice delle guarnizioni di gomma, le stesse usate per isolare la casa termicamente. Anche per isolare le finestre è possibile dotare gli infissi di gommine isolanti e se ciò non dovesse bastare si possono mettere degli infissi con vetrocamera che garantiscono un ottimo isolamento sia termico che acustico.
È comunque consigliabile in genere, se possibile, abitare in appartamenti ubicati in quartieri residenziali e tranquilli, in cui si riscontra raramente un rumore che superi i 30 decibel o in alternativa è preferibile scegliere come camera da letto la stanza meno esposta all’esterno.

Sperando che questa guida vi sia stata utile vi segnaliamo la nascita della prima “Campagna Isolando”, un’iniziativa nazionale che si prefigge lo scopo di informare e sensibilizzare i cittadini italiani sull’importanza dell’isolamento termico e acustico degli edifici.
La campagna è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, Cittadinanzattiva, Legambiente, ANCI, ANACI e KyotoClub e ci sembra un ottima idea per cominciare a progettare la nostra casa o migliore il nostro appartamento in affitto in modo da vivere meglio e più a lungo.

giovedì 25 febbraio 2010

Guida pratica per chi vuole comprare casa

Comprare casa è sicuramente una delle tappe più importanti della vita e per questo vogliamo fornire dei consigli utili a chi sta pensando di compiere questa importante scelta.
Per trovare la casa giusta ci si può rivolgere ad una agenzia immobiliare oppure cercarla in modo autonomo. Se si opta per quest’ultima scelta bisogna tener conto che è necessario avere a disposizione sufficiente tempo perché, senza l’aiuto di nessuno, i tempi per la ricerca e l’acquisto non saranno brevissimi. Oltretutto si tratta di un acquisto importante per cui non bisogna farsi prendere dalla fretta di concludere!
Una volta scelta la casa che fa per voi è importante chiedere al venditore o al costruttore la documentazione per verificare gli aspetti tecnico-legali e non trovarsi di fronte a brutte sorprese.


Ecco le verifiche necessarie da compiere prima di comprare una casa.
  1. Il primo documento da chiedere al venditore è la concessione edilizia e il certificato di abitabilità per controllare che la casa sia stata costruita regolarmente.
  2. Nel caso in cui la casa sia stata costruita abusivamente assicuratevi che il proprietario sia già in possesso della concessione a sanatoria rilasciata dal Comune prima del vostro acquisto. Senza questo documento il notaio non deve stipulare il rogito.
  3. È meglio farsi fare una dichiarazione esplicita dal venditore in cui dichiari la libertà della casa da ipoteche , cioè che l’abitazione che volete acquistare non sia stata utilizzata come garanzia di un credito. Se la casa risulta ipotecata potete comunque far richiedere dal venditore lo svincolo ossia la cancellazione dell’ipoteca.
  4. Prima di stipulare l’atto di compravendita, chiedere all’amministratore dello stabile una dichiarazione che attesti che il venditore non abbia debiti nei confronti del condominio, altrimenti dovrete pagarli voi al suo posto.
  5. Se il proprietario dell’immobile è più di uno, ricordatevi che è necessario il consenso di tutti i titolari per poter procedere alla vendita.
  6. La provenienza dell’appartamento è un altro elemento da valutare bene, in particolar modo nei casi in cui l’immobile sia stato concesso al venditore per eredità o per donazione. Se non sono trascorsi dieci anni dalla donazione, infatti, gli altri potenziali eredi potrebbero ancora far valere i loro diritti sull’appartamento. In questo caso, si può correre il rischio di dovere addirittura vendere la casa.
  7. Se volete acquistare l’appartamento da una società (costruttore, cooperativa, società immobiliare, o comunque un privato con attività imprenditoriale) bisogna fare attenzione alle garanzie dovute. Se infatti la società dovesse fallire entro due anni dalla vendita, il curatore fallimentare potrebbe revocare la compravendita.
Come vedete le verifiche necessarie per comprare casa sono complesse e numerose, questo porta spesso a rivolgersi ad una agenzia immobiliare. I vantaggi sono evidenti perché sarà l’agente immobiliare ad occuparsi di tutte le incombenze legali e burocratiche al posto vostro. L’unico svantaggio è dover pagare una provvigione che si aggira intorno al 2% del valore dell’immobile.
È bene rivolgersi ad agenzie specializzate e accreditate e verificate che l’agente immobiliare a cui vi rivolgete sia iscritto alla Camera di Commercio. Per legge l’agente immobiliare deve verificare la provenienza dell’appartamento, la titolarità, la presenza o meno di vincoli e garantire con opportune clausole il venditore e l’acquirente. Inoltre, spesso è lo stesso agente che si attiva per reperire un mutuo. Dato che le spese di mediazione immobiliare sono deducibili sulla dichiarazione dei redditi sino ad un massimo di 1.000,00 € è opportuno farsi rilasciare la fattura. Il nominativo dell’agente immobiliare, e il corrispettivo a lui versato, dovranno essere indicati nell’atto di compravendita. Le spese per l’atto di compravendita, ossia il rogito notarile sono a carico dell’acquirente e sono percentualmente proporzionali al valore di vendita dell’immobile, che può oscillare orientativamente dallo 0,7% al 2%.

Sperando di avervi fornito un valido aiuto per comprare casa vi facciamo un grande in bocca al lupo!

mercoledì 24 febbraio 2010

Terremoto dell’aquila: dopo dieci mesi 500 case sono state ammesse al contributo speciale per la riparazione.

Sulle conseguenze del terremoto dell’Aquila si è detto tanto e tanto si è visto. Ma dopo dieci mesi dalla tragedia, come vivono gli aquilani? E cosa si sta facendo realmente per migliorare la loro vita di tutti giorni?
La redazione di Blog Immobiliare ha indagato sulla situazione attuale e questo è il quadro che ne è derivato.

Il centro storico, la parte più danneggiata dal terremoto dell’Aquila, è ancora inaccessibile per tutte le migliaia di persone che lo popolavano e anche se ci sono tante case che hanno subito pochi danni, e che sarebbero accessibili con qualche piccola riparazione, gli abitanti sono ancora sparpagliati sulla costa, nelle seconde case di fortuna e nelle case costruite dal governo Berlusconi a venti chilometri dalla città.
Mentre le vie del centro continuano ad esser piene di macerie pochi giorni fa i cittadini aquilani si sono riuniti per una manifestazione di protesta chiamata “delle Mille Chiavi”. Nel corso di questa manifestazione è stato legato un mazzo di chiavi alle sbarre delle transenne che chiudono il centro storico e proprio nella piazza principale della città si è svolta l’assemblea comunale, nella quale il sindaco ha chiesto la solidarietà dei cittadini ed ha spiegato le mille difficoltà che rallentano lo smaltimento delle macerie e la ricostruzione del centro storico.
Ciò di cui si lamentano gli aquilani è il netto contrasto che si avverte fra l’impegno del governo per la costosissima costruzione della new towns e la trascuratezza totale delle case da ristrutturare, visto che le cifre messe a disposizione per la ricostruzione del centro storico dopo il terremoto dell’Aquila non solo sono inferiori a quelle stanziate per i terremoti dell’Umbria e delle Marche, ma saranno distribuite un pò alla volta da qui a venti anni.

“Cerchiamo di salvare il salvabile, se non è troppo tardi!!” è stato il coro dei cittadini aquilani e forse qualche passo avanti c’è stato!

La notizia è recentissima: sono stati ammessi al contributo speciale per la riparazione, previsto dall’ordinanza n. 3805/2009 del presidente del Consiglio dei ministri, cinquecento immobili. Si tratta di 500 alloggi classificati A, B o C che erano stati concessi dai proprietari in affitto prima del terremoto e che gli stessi proprietari intendono dare nuovamente in locazione ai medesimi inquilini o ad altri alle stesse condizioni che vigevano prima del sisma e per un periodo minimo di due anni.
Sul sito del comune dell’Aquila, nella sezione ‘terremoto-aggiornamenti’, sono consultabili l’avviso della Municipalità, l’elenco dei proprietari che hanno avuto il via libera per l’accesso al contributo e l’indirizzo degli immobili oggetto di interventi.

Come si ottengono i contributi speciali?
I proprietari in questione dovranno dimostrare, per ottenere il contributo, di aver offerto le case ammesse al finanziamento agli stessi inquilini che l’avevano in affitto prima del sisma. In caso questi ultimi non abbiano accettato tale diritto di prelazione o si siano resi irreperibili, i beneficiari potranno immettere l’immobile sul mercato, ma agli stessi canoni di locazione che percepivano prima del sisma. Successivamente i proprietari dovranno depositare al Comune dell’Aquila, servizio Emergenza e Ricostruzione, scuola della Guardia di Finanza di Coppito, un’autodichiarazione con la quale attestino che i precedenti affittuari non hanno voluto riprendere in consegna l’immobile e che lo stesso è a disposizione per un nuovo contratto di affitto alle condizioni vigenti prima del 6 aprile e la copia del precedente contratto.

Il Comune dell’Aquila precisa inoltre che verranno effettuati dei controlli capillari per verificare la rispondenza delle dichiarazioni rese e la regolarità della concessione in affitto degli immobili indicati.

martedì 23 febbraio 2010

Città a confronto: l'affitto a Roma è il più caro d'Italia

Roma è la città eterna che con la sua bellezza ha conquistato il mondo, ma se guardare il Colosseo di notte “non ha prezzo”, parafrasando una nota pubblicità, vivere a Roma invece ha un prezzo e anche molto alto! E si, dalle ultime ricerche condotte sui costi delle locazioni è risultato che la capitale detiene il primato di città più cara d’Italia. Secondo i dati emersi dal rapporto del maggio 2009 curato dal Servizio delle Politiche Territoriali della UIL il costo per l’affitto a Roma di un appartamento è in media di circa 1.656,70 al mese. In centro il prezzo di un appartamento arriva fino a 2.257 euro, mentre nelle zone periferiche la cifra è 1.260 euro mensili . Cifre considerevoli per chi cerca casa e un bel giro di affari per chi vuole mettere in affitto un appartamento o per chi vuole aprire un’agenzia immobiliare.

La ricerca condotta dalla Uil che ha messo in evidenza che l'affitto a Roma è il più caro, aveva lo scopo di valutare l’incidenza del costo di un appartamento di 70 mq sul reddito medio di una famiglia composta da due lavoratori dipendenti, con due figli a carico, che percepisce un reddito lordo annuo pari a 36.000 euro.

Vediamo quindi quali sono le città in cui il costo di un appartamento in affitto incide maggiormente sul reddito:

1. Roma: affitto medio 1.656,70 euro; incidenza sul reddito pari al 63,9%
2. Venezia: affitto medio 1.470 euro; incidenza sul reddito pari al 56,7 %
3. Firenze: affitto medio 1.020,80 euro; incidenza sul reddito pari al 41,7%;
4. Milano: affitto medio 845,30 euro; incidenza sul reddito pari al 32,6 %;
5. Bologna: affitto medio 828,30 euro; incidenza pari al 31,9%;
6. Siena: affitto medio 938,50 euro; incidenza pari al 36,2%.

Ci sono molte città dove gli affitti sono molto più convenienti e più sostenibili per le famiglie soprattutto al sud e al centro Italia. Ad esempio, in molte città della Sicilia risulta molto più agevole affittare una casa come a Caltanissetta dove occorrono in media 227,50 euro al mese con un’incidenza sul reddito pari al 8,7 % oppure nella città di Siracusa dove si spendono in media 392,00 euro con un’incidenza sul reddito pari al 15,1% e a Trapani che ha una spesa media per gli affitti di 255,50 euro con un’incidenza del 9,8% sul reddito. Anche nelle Marche i costi di affitto risultano più sostenibili ad esempio nella città di Urbino il costo in media per un affitto è di 308 euro con un’incidenza sul reddito del 11,9% o Pesaro dove il costo di un appartamento è di circa 443,30 con un’incidenza pari al 17,1%. Un’altra regione del centro in cui gli affitti risultano ragionevoli per i portafogli degli affittuari è l’Abruzzo. L’affitto a Pescara ad esempio è in media di 394,30 euro con un’incidenza sul reddito pari al 15,2% e nella città di Teramo gli affitti sono ancora più bassi e sono in media di 299,80 con un’incidenza sul reddito del 11,5%.


Malgrado abbia tanti record positivi, per quanto concerne il costo di una casa in affitto Roma ha uno scettro scomodo che va a discapito soprattutto delle famiglie che, dovendo sostenere dei costi di locazione così esosi, spesso rischiano lo sfratto.
Non a caso, la regione in cui si è registrato il numero più elevato di provvedimenti di sfratto è proprio il Lazio, seguita dalla Lombardia e dall’ Emilia Romagna.

Questi dati confermano che il costo medio di affitto a Roma è davvero elevato tanto che si è acceso il dibattito politico sull’emergenza di attuare interventi che mirino a ricordare che la possibilità di comprare o affittare una casa deve essere considerato un diritto innegabile dei cittadini e non un lusso.

mercoledì 17 febbraio 2010

Case popolari per i bamboccioni trevigiani: è già polemica!

Ebbene si! Una ricerca condotta pochi mesi fa dall'Istituto Iard ha masso in evidenza che su 2.500 giovani italiani tra i venticinque e i ventinove anni, più della metà vive con i genitori. E la ragione più ricorrente per cui i bamboccioni decidono di lasciare il tetto di mamma e papà è ancora il matrimonio.
Secondo i sociologi che hanno condotto questa ricerca, il fenomeno dei bamboccioni è dovuto principalmente al fatto che la crisi economica che stiamo affrontando ormai da tempo non permetta a molti giovani di essere economicamente indipendenti e la maggior parte di loro, un po’ per comodità e un po’ per pigrizia preferisce rimanere sotto l’ala protettrice dei genitori.

Alla domanda: “Perché continui a vivere con i tuoi genitori?” la risposta è stata una sola: “Perché mi fa comodo!” .
Nessuno degli intervistati, ovviamente, sembra disposto a lasciare una casa dove continua ad esser coccolato nemmeno se dall’altro lato della medaglia c’è l’indipendenza, perché questo nella maggior parte casi significherebbe incominciare a vivere tra sacrifici e piccole rinunce.

Beh, una fotografia dell’Italia che non ci fa molto onore!

E allora c’è qualcuno che ha preso provvedimenti, come il sindaco di Montebelluna, Laura Pupatto.
È recente la firma che sigla una bella iniziativa nata da un progetto che vede uniti il Partito Democratico e la Lega. Nasce così, in provincia di Treviso, il primo bando "pro-bamboccioni" per l'assegnazione di alcuni appartamenti di proprietà dell' Ater con canone d’affitto agevolato.
L’obiettivo è dare un’occasione in più a quei giovani che vorrebbero allontanarsi da casa, ma non hanno molte possibilità economiche per farlo.

Cosa prevede il bando? E come vengono assegnati gli affitti agevolati?
L’iniziativa è rivolta ai bamboccioni che hanno i seguenti requisiti:
  1. essere cittadini italiani o di uno Stato dell’Unione Europea o stranieri regolari;
  2. devono avere un’età inferiore a 36 anni, non compiuti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda;
  3. in caso di coppia sposata, almeno uno dei richiedenti, deve avere la residenza nel territorio dell’Area Montebellunese;
  4. non devono occupare o avere occupato senza titolo un alloggio di edilizia residenziale pubblica.

Dopo la presentazione delle domande sarà stabilità una graduatoria e ad ogni bamboccione verrà assegnato un punteggio:
  • 5 punti per i richiedenti che abbiano la residenza anagrafica nel comune di Montebelluna;
  • 3 punti per i richiedenti che abbiano la residenza anagrafica in uno degli altri sei Comuni dell’Area Montebellunese (Cornuda; Crocetta del Montello; Giavera del Montello; Maser; Pederobba; Trevignano);
  • 7 punti per soggetti residenti con la famiglia di origine da almeno 5 anni, anche non consecutivi, a partire dalla maggiore età;
  • 5 punti per soggetti richiedenti con età compresa tra i 25 anni e i 30 anni;
  • 3 punti per soggetti richiedenti con età compresa tra i 31 anni e i 36 anni;
  • 7 punti per coppie sposate in cui entrambi i componenti abbiano età inferiore a 36 anni;
  • 3 punti per i soggetti richiedenti che non abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • 10 punti ai richiedenti che dimostrino di avere I.S.E.E. inferiore 20.000 euro.
Questi requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda e al momento dell’assegnazione dell’alloggio.

Gli appartamenti messi a disposizione sono 6 e l’affitto agevolato oscilla tra i 225 ai 286 euro, la metà del reale valore di mercato.
Il contratto d'affitto vale al massimo cinque anni e alla scadenza è previsto il diritto di prelazione per l'acquisto ad un prezzo compreso fra i 98 e i 142 mila euro.
La domanda dovrà essere presentata entro il 31 marzo e al momento dell'assegnazione è richiesta una fideiussione bancaria o assicurativa della durata minima di otto mesi.
Entro due mesi dall’assegnazione dell'appartamento, poi, il bamboccione dovrà trasferire la propria residenza nella sua nuova casa.

Qualcuno però già si lamenta.
C’è chi, tra i giovani, si lagna dei pochi appartamenti messi a disposizione dei bamboccioni, visto che le richieste arrivate in comune in brevissimo tempo sono già moltissime.

Ma c’è anche chi non è d’accordo con il progetto pensando a tutti coloro che hanno veramente bisogno di affitti agevolati e che in questo caso vedrebbero violato il diritto all’uguaglianza nell’accesso alle case popolari.

Il sindaco di Montebelluna Laura Puppato, rassicura: «E’ tutto studiato nei minimi dettagli, la palazzina in questione è già stata messa all’asta, andata deserta, e sta accanto ad altri quindici appartamenti che saranno assegnati secondo la procedura tradizionale. Il bando è inattaccabile».

Staremo a vedere …

mercoledì 10 febbraio 2010

Mutuo: cos’è e come si fa ad ottenerlo

Nonostante la crisi economica che negli ultimi anni ha investito anche il nostro paese, comprare casa resta fra i sogni più grandi degli italiani e per questo l’investimento immobiliare continua ad essere fra i più stabili del mercato. Invece di pagare l’affitto, la maggioranza delle persone, infatti, vuole realizzare questo grande desiderio anche se sa che per farlo dovrà affrontare dei sacrifici il che, il più delle volte, equivale a dire accendere un mutuo.

Vediamo nello specifico cosa si intende per mutuo.
Il mutuo secondo l’art.1813 del Codice civile è un contratto mediante il quale una parte detta mutuante concede all'altra, detta mutuataria, una somma di denaro o una quantità di beni fungibili, che l'altra si obbliga a restituire.
Uno dei mutui più richiesti è, ovviamente, quello immobiliare, concesso per soddisfare esigenze di denaro collegate all'acquisto di un bene immobile per compravendita o per costruzione.

La forma più diffusa di mutuo è quello bancario che si ha quando un istituto di credito consegna al richiedente una determinata cifra in denaro con la quale acquista l’immobile, che diventa di sua proprietà. Egli si impegna a restituire l’ammontare ricevuto insieme agli interessi entro una certa data. La restituzione avviene in modo graduale attraverso pagamenti periodici, cioè attraverso le rate del mutuo, che seguono un piano concordato. Tutto ciò sempre secondo il dettato del Codice Civile (artt. 1814 e 1815).

Chi può richiedere un mutuo? Per accendere un mutuo è necessario essere maggiorenni, in alcuni casi avere la cittadinanza italiana e, soprattutto, avere un reddito adeguato all'entità del finanziamento richiesto. Per molte banche l'importo complessivo delle rate versate in un anno non deve superare il 30-35% del reddito annuale. In assenza di queste condizioni si dovrà ricorrere a garanzie aggiuntive, come una fideiussione da parte di una terza persona, che si impegna a pagare il mutuo in caso di mancato adempimento del richiedente.
È necessario tener presente che soltanto alcune banche finanziano fino al 100% del valore della casa che si vuole acquistare, anche se a tassi più onerosi e richiedendo ulteriori garanzie. Abitualmente, le banche finanziano un importo che non supera l’80% del valore dell’immobile.

Gli elementi che possono ostacolare l'ottenimento di un mutuo, anche se si ha un reddito adeguato, possono essere ad esempio:
  • precedenti protesti (bisogna procedere con la cancellazione protesto);
  • situazioni familiari non chiare;
  • condono edilizio non ancora concesso sull’immobile che si vuole acquistare;
  • vincoli imposti sull’immobile da parte del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali;
  • ipoteca sull’immobile;
  • passaggi di proprietà dell’immobile per donazione avvenuti negli ultimi 20 anni.
Il contratto di mutuo necessita di fasi preparatorie abbastanza complesse. Prima di compilare la richiesta è bene informarsi in diverse banche e farsi fare, in ognuna di queste, un preventivo. In questo modo sarà più facile fare un confronto e valutare quale banca offre condizioni più vantaggiose o più in sintonia con le proprie esigenze.

Una volta individuata la banca che offre il mutuo più conveniente l'aspirante mutuatario può compilare il modulo predisposto dalla banca nel quale è necessario indicare:
  • i dati personali: dati anagrafici, persone a carico, attuale occupazione, reddito.
  • i dati riguardanti il mutuo: importo richiesto, tipo di tasso, durata;
  • i dati riguardanti l’immobile: descrizione immobile e pertinenze, valore dell'immobile.
Una volta consegnata la domanda la banca attua la procedura per l’erogazione del mutuo immobiliare che si può brevemente sintetizzare in queste fasi: l’apertura dell'istruttoria, la perizia e altri accertamenti e se tutto va a buon fine e sia avvenuta la cancellazione protesti si procede con la stipula dell’atto di mutuo.

Con l’atto di mutuo il richiedente potrà finalmente ottenere il finanziamento e compiere il fatidico passo verso l’acquisto della casa!

martedì 2 febbraio 2010

Mutui, sospensione delle rate per 12 mesi per chi è in difficoltà

Finalmente ci sono buone notizie per le famiglie in difficoltà economica: dal 1° febbraio 2010, infatti, è possibile presentare la domanda per ottenere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per 12 mesi. L’accordo che l'Associazione bancaria italiana (Abi) ha siglato con le Associazioni dei consumatori, non comporta costi aggiuntivi da pagare, ma solo lo slittamento della scadenza prevista all’inizio.

La possibilità di sospendere il mutuo è offerta praticamente da tutti gli istituti finanziari, ma è obbligatorio rispettare le condizioni imposte dalla banca e tener presente che gli interessi previsti dal contratto continueranno a maturare.

Allora chi può richiedere la sospensione del mutuo?
Chi ha acceso un mutuo di importo fino a 150.000 euro (o di importo maggiore se così stabilito dalla banca) per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale, che ha un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui e ha subito dall'inizio di quest'anno o dovesse subire nel 2010 eventi particolarmente negativi.
Nello specifico gli eventi negativi a cui si fa riferimento sono:

• cessazione del rapporto di lavoro subordinato, a meno che si tratti di risoluzione consensuale, di risoluzione per limiti di età con diritto a pensione di anzianità, di licenziamento per giusta causa o di dimissioni;

• cessazione dei rapporti di collaborazione;

• sospensione dal lavoro;

• riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni, anche in attesa dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti di sostegno del reddito;

• morte o condizioni di non autosufficienza dell’intestatario, in questo caso saranno i parenti a poter richiedere la sospensione.

Inoltre, può richiedere la sospensione del mutuo anche chi è in ritardo con i pagamenti se il ritardo non supera i sei mesi.

Chi non può richiedere la sospensione del mutuo?

Non può beneficiare della sospensione chi:

• ha un mutuo con rata fissa e durata variabile;

• chi ha un’assicurazione a copertura del rischio di perdita di lavoro o invalidità, se l'assicurazione copre almeno gli importi delle rate oggetto della sospensione e sia efficace nel periodo di sospensione stesso;

• chi è in ritardo con i pagamenti delle rate del mutuo da oltre 180 giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda, termine oltre il quale solitamente c’è la risoluzione del contratto stesso, o si avvia una procedura esecutiva sull’immobile ipotecato;

• chi ha un mutuo che beneficia di agevolazioni pubbliche.


Dove e quando si può presentare la domanda?
Si può presentare la richiesta di sospensione del mutuo presso la propria banca dal 1° febbraio 2010 al 31 gennaio 2011 e scaricare il modulo sul sito del Sole 24 ore.
Naturalmente, sono molte altre le persone che si trovano in difficoltà anche se non rientrano nei casi previsti. A tal proposito, molte regioni d’ Italia stanno prevedendo degli aiuti economici anche per tutti gli altri casi che finora non rientrano nella richiesta per la sospensione del mutuo.

Noi vi terremo sempre aggiornati sul nostro blog, sperando di potervi dare ulteriori buone notizie!

lunedì 1 febbraio 2010

Guida pratica per chi vuole mettere in affitto il proprio appartamento

Se avete pensato di incrementare il vostro reddito dando in affitto l’appartamento di vostra proprietà è bene che prendiate in considerazione questi consigli che vi forniremo perché diversi sono gli aspetti che dovrete tener presenti per non correre alcun rischio.

Vediamo, innanzitutto, per legge cosa significa affittare un immobile.
In diritto la locazione si definisce come quel contratto con il quale una parte (locatore) si obbliga a fare godere all'altra (locatario o conduttore) un bene immobile, per un dato tempo, verso un determinato corrispettivo (canone di locazione).
La locazione immobiliare si configura quindi come un contratto, vale a dire come un accordo consensuale tra le parti ed è disciplinata dall’articolo 1571 del Codice Civile.

Generalmente, la preoccupazione principale per coloro che vogliono dare in affitto un appartamento o locale di altro tipo è quella di non trovare qualcuno di fiducia, con delle buone referenze a cui dare l’immobile senza il timore di non ricevere il canone mensile stabilito o di non riavere l’appartamento in buono stato.

Se pensate di dare in affitto l’appartamentoiin maniera autonoma senza rivolgervi ad agenzie specializzate, dovrete armarvi di volontà e avere sufficiente tempo a disposizione per occuparvi di tutte le questioni concrete a cui dovrete far fronte. Fatelo, però solo se conoscete molto bene il locatario, altrimenti potete rischiare di non vedere rispettati gli accordi stabiliti.

Se decidete invece di affidarvi ad un'agenzia specializzata, sceglietene una di cui conoscete la reputazione o, meglio ancora, affidatevi ad un grande gruppo o ad un franchising immobiliare competente e accreditato. In questo caso sarà l'agente immobiliare, fungendo da mediatore, ad occuparsi di tutte le incombenze pratiche, burocratiche e legali fino alla trattativa e conclusione del vostro affare. L’attività dell'agenzia immobiliare è appunto quella di garantire una consulenza precisa in tutte le fasi della locazione:

• la corretta valutazione dell’immobile,
• la scelta del contratto adeguato,
• l’amministrazione delle pratiche contrattuali e post-contrattuali.

All’agenzia spetta un corrispettivo per l’attività svolta se l’affare è concluso, la legge stabilisce infatti che ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti (art. 3 del decreto legislativo del 15 febbraio 1999, n. 65).

Recandovi in agenzia dovrete solo esprimere le vostre richieste ed esigenze contrattuali ossia:
• a quante persone desiderate affittare l’appartamento o locale
• che tipo di canone mensile vorreste realizzare
• che durata dare al vostro contratto

Una volta ascoltate le vostre richieste, l’agente visionerà l’immobile per poter stabilire insieme a voi e in base al valore di mercato il canone mensile da richiedere.
Successivamente, l'agenzia darà visibilità all’ annuncio di affitto dell’appartamento attraverso i canali di comunicazione e pubblicitari di cui l’agenzia dispone (annunci esposti in agenzia, sul sito web, attraverso le newsletter, ecc. ecc.)
In seguito, si occuperà di far visionare l’immobile solo agli inquilini più interessati e fatto non trascurabile, a quelli più referenziati e di fiducia. Le agenzie, infatti, utilizzano un proprio data base dove dispongono dei dati solo di potenziali inquilini accreditati. Una volta trovato l’inquilino giusto il mediatore immobiliare redigerà insieme al voi il contratto di locazione e vi assisterà i tutte le fasi post- contrattuali fino alla scadenza del vostro contratto di locazione.


Per maggiori chiarimenti potete recarvi in un’agenzia accreditata della vostra zona oppure scriveteci, vi risponderemo al più presto!