Sulle conseguenze del terremoto dell’Aquila si è detto tanto e tanto si è visto. Ma dopo dieci mesi dalla tragedia, come vivono gli aquilani? E cosa si sta facendo realmente per migliorare la loro vita di tutti giorni?
La redazione di Blog Immobiliare ha indagato sulla situazione attuale e questo è il quadro che ne è derivato.
Il centro storico, la parte più danneggiata dal terremoto dell’Aquila, è ancora inaccessibile per tutte le migliaia di persone che lo popolavano e anche se ci sono tante case che hanno subito pochi danni, e che sarebbero accessibili con qualche piccola riparazione, gli abitanti sono ancora sparpagliati sulla costa, nelle seconde case di fortuna e nelle case costruite dal governo Berlusconi a venti chilometri dalla città.
Mentre le vie del centro continuano ad esser piene di macerie pochi giorni fa i cittadini aquilani si sono riuniti per una manifestazione di protesta chiamata “delle Mille Chiavi”. Nel corso di questa manifestazione è stato legato un mazzo di chiavi alle sbarre delle transenne che chiudono il centro storico e proprio nella piazza principale della città si è svolta l’assemblea comunale, nella quale il sindaco ha chiesto la solidarietà dei cittadini ed ha spiegato le mille difficoltà che rallentano lo smaltimento delle macerie e la ricostruzione del centro storico.
Ciò di cui si lamentano gli aquilani è il netto contrasto che si avverte fra l’impegno del governo per la costosissima costruzione della new towns e la trascuratezza totale delle case da ristrutturare, visto che le cifre messe a disposizione per la ricostruzione del centro storico dopo il terremoto dell’Aquila non solo sono inferiori a quelle stanziate per i terremoti dell’Umbria e delle Marche, ma saranno distribuite un pò alla volta da qui a venti anni.
“Cerchiamo di salvare il salvabile, se non è troppo tardi!!” è stato il coro dei cittadini aquilani e forse qualche passo avanti c’è stato!
La notizia è recentissima: sono stati ammessi al contributo speciale per la riparazione, previsto dall’ordinanza n. 3805/2009 del presidente del Consiglio dei ministri, cinquecento immobili. Si tratta di 500 alloggi classificati A, B o C che erano stati concessi dai proprietari in affitto prima del terremoto e che gli stessi proprietari intendono dare nuovamente in locazione ai medesimi inquilini o ad altri alle stesse condizioni che vigevano prima del sisma e per un periodo minimo di due anni.
Sul sito del comune dell’Aquila, nella sezione ‘terremoto-aggiornamenti’, sono consultabili l’avviso della Municipalità, l’elenco dei proprietari che hanno avuto il via libera per l’accesso al contributo e l’indirizzo degli immobili oggetto di interventi.
Come si ottengono i contributi speciali?
I proprietari in questione dovranno dimostrare, per ottenere il contributo, di aver offerto le case ammesse al finanziamento agli stessi inquilini che l’avevano in affitto prima del sisma. In caso questi ultimi non abbiano accettato tale diritto di prelazione o si siano resi irreperibili, i beneficiari potranno immettere l’immobile sul mercato, ma agli stessi canoni di locazione che percepivano prima del sisma. Successivamente i proprietari dovranno depositare al Comune dell’Aquila, servizio Emergenza e Ricostruzione, scuola della Guardia di Finanza di Coppito, un’autodichiarazione con la quale attestino che i precedenti affittuari non hanno voluto riprendere in consegna l’immobile e che lo stesso è a disposizione per un nuovo contratto di affitto alle condizioni vigenti prima del 6 aprile e la copia del precedente contratto.
Il Comune dell’Aquila precisa inoltre che verranno effettuati dei controlli capillari per verificare la rispondenza delle dichiarazioni rese e la regolarità della concessione in affitto degli immobili indicati.
La redazione di Blog Immobiliare ha indagato sulla situazione attuale e questo è il quadro che ne è derivato.
Il centro storico, la parte più danneggiata dal terremoto dell’Aquila, è ancora inaccessibile per tutte le migliaia di persone che lo popolavano e anche se ci sono tante case che hanno subito pochi danni, e che sarebbero accessibili con qualche piccola riparazione, gli abitanti sono ancora sparpagliati sulla costa, nelle seconde case di fortuna e nelle case costruite dal governo Berlusconi a venti chilometri dalla città.
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cristinaallegri09@hotmail.it
Cordiali saluti
Buongiorno
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