Alle 3.36 del 6 aprile 2009, esattamente un anno fa la terrà tremò all’Aquila e tremò talmente tanto forte da farsi sentire anche in molte delle regioni confinanti. Tremò talmente forte che rase al suolo una città che era un patrimonio artistico nazionale.
Alle 3.36 della scorsa notte invece, un anno dopo il terremoto dell’Aquila, in piazza Duomo si sono riunite 20 persone per una fiaccolata in ricordo delle vittime, una cerimonia davvero commovente e ricca di emozioni per tutti i parenti delle vittime che sono state ricordate con 308 rintocchi di campane e per tutte le persone presenti.
In questa occasione il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, dopo aver ascoltato i ringraziamenti di Napolitano rivolti ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e ai volontari ha voluto riconoscere l’impegno del Governo che in questi 365 giorni ha inviato 7.618 soccorritori allestendo 5.957 tende e costruendo 4.449 appartamenti antisismici, gli ultimi dei quali sono stati consegnati a fine febbraio e hanno dato riparo a quasi 15 mila persone. E ad aumentare gli aiuti per i sopravvissuti al terremoto dell’Aquila due mesi fa sono stati ammessi al contributo speciale per la riparazione altre 500 case.
Ma qual’é il bilancio di questo lungo anno?
Al di la delle tante opinioni discordanti e delle tante lamentele che oggi popoleranno di sicuro tutti i media Blog Immobiliare ha deciso di andare a vedere con occhio obiettivo la situazione attuale e cosa si è realmente fatto dopo il terremoto dell’Aquila.
Per chi si avvia a piedi nel centro cittadino lo scenario è abbastanza desolante: la maggior parte del centro storico è inaccessibile e i vicoletti che una volta erano caratteristici della città oggi sono transennati ancora ricoperti ai lati dalle macerie.
Le case che apparentemente hanno subito pochi danni sono ancora nelle stesse condizioni dell’anno scorso: puntellate e chiuse perché non sicure e molti palazzi sono stati messi al sicuro con delle grandi cinture proprio come quelle utilizzate dai camion quando trasportano un carico pericoloso.
Ciò che risulta evidente però è che ricostruire il centro storico non è per nulla una cosa facile, perché si dovrebbe ripartire da zero, dalle fondamenta che avrebbero dovuto esser costruite con criterio e soprattutto secondo le norme antisismiche.
Ma i tempi tecnici per ricostruire la città secondo i criteri antisismici vanno dai 10 ai 15 anni, come dimostra quanto è avvenuto e sta avvenendo per il terremoto dell’Umbria e delle Marche che di sicuro tutti ricordano.
Ed è proprio il terremoto del 1997 che ha fornito al Presidente Berlusconi lo spunto per un paragone significativo sul quale incentrare il messaggio mandato alle tante famiglie colpite dal terremoto dell’Aquila: “… L'Aquila e i tanti borghi colpiti dal sisma hanno una storia secolare e un patrimonio artistico e urbanistico tanto prezioso quanto delicato. Ci vorranno dunque anni per giungere al restauro e alla completa ricostruzione di quanto e' stato lesionato o perduto. Gli aquilani tuttavia devono esser fiduciosi perché le risorse necessarie per ricostruire L'Aquila sono già state previste nel "Decreto Terremoto": 8,6 miliardi di euro. E questo non era mai accaduto in passato. Lo sgombero delle macerie, bloccato dieci mesi fa dal Comune dell'Aquila, sta avvenendo e la ricostruzione e' già partita. Nell'attesa tutti vivono in una situazione dignitosa in case confortevoli e sicure. Per tornare alla normalità ci vorrà del tempo ma gli abruzzesi sanno bene che il Governo per loro ha fatto tutto il possibile con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Gli aquilani riavranno la loro città – continua il Presidente - La ricostruzione dell'Abruzzo non ha e non avrà nulla a che vedere con gli sprechi e i ritardi del Belice, dell'Irpinia e dell'Umbria"
Ciò che conforta effettivamente e dà senso alle parole appena lette è vedere la periferia dell’Aquila popolata da migliaia di appartamenti antisismici e dotati di ogni confort per tutti i fortunati che hanno potuto accedere alle abitazioni costruite dopo il piano C.A.S.E..
Chi invece non è rientrato in questa fortunata lista, ha avuto comunque la possibilità di ottenere alloggi gratuiti nei vari alberghi della riviera adriatica, tra le polemiche dei tanti albergatori che non possono sfruttare a pieno le loro strutture ricettive per le imminenti vacanze sull’Adriatico.
È chiaro che per queste 15 mila persone queste non sono case definitive, quelle che andranno a sostituire gli appartamenti che hanno perso nel centro storico, ma rendono sicuramente l’attesa più dolce che vivere in conteiner o nelle tende.
E dopo? Quando finalmente la città si sarà riappropriata del suo centro storico e si potrà parlare del terremoto all’Aquila come un ricordo lontano, che fine faranno le migliaia di costruzioni che ora sono occupate da queste famiglie disagiate? Diventeranno case in affitto per moltissimi studenti, il vero cuore del capoluogo abruzzese.
Ma questo non è l’unico lato rosa della ricostruzione, assieme alle case antisismiche sono state costruite 32 nuove scuole, note come Musp, Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio e sono stati messi in sicurezza molti vecchi edifici che hanno consentito agli oltre 17 mila studenti aquilani di tornare sui banchi in tempo per l'inizio dell'anno scolastico 2009/2010.
Grandi risposte di ripresa ha dato anche l'Università dell'Aquila che ha fatto registrare oltre 23 mila iscrizioni, anche se come continua a denunciare il Rettore Ferdinando di Orio le istituzioni non hanno dato risposte adeguate sul fronte posti letto per i non residenti. Ci sono ancora oltre 6 mila ragazzi fuori sede che ogni giorno affrontano i disagi di ore di viaggio in pullman prima di arrivare in facoltà.
Blog Immobiliare spera che dopo aver affrontato al meglio la situazione d’emergenza per tutti i residenti, sicuramente i più colpiti dal terremoto dell’Aquila, anche gli studenti avranno tutto ciò di cui hanno bisogno per poter frequentare le lezioni e raggiungere le proprie facoltà comodamente.
In un anno i passi avanti ci sono stati e speriamo che a breve se ne vedranno altri!
Vi lasciamo qui di seguito il video simbolo del terremoto dell’Aquila e della speranza che lega migliaia di persone.
In questa occasione il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, dopo aver ascoltato i ringraziamenti di Napolitano rivolti ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e ai volontari ha voluto riconoscere l’impegno del Governo che in questi 365 giorni ha inviato 7.618 soccorritori allestendo 5.957 tende e costruendo 4.449 appartamenti antisismici, gli ultimi dei quali sono stati consegnati a fine febbraio e hanno dato riparo a quasi 15 mila persone. E ad aumentare gli aiuti per i sopravvissuti al terremoto dell’Aquila due mesi fa sono stati ammessi al contributo speciale per la riparazione altre 500 case.
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Le case che apparentemente hanno subito pochi danni sono ancora nelle stesse condizioni dell’anno scorso: puntellate e chiuse perché non sicure e molti palazzi sono stati messi al sicuro con delle grandi cinture proprio come quelle utilizzate dai camion quando trasportano un carico pericoloso.
Ciò che risulta evidente però è che ricostruire il centro storico non è per nulla una cosa facile, perché si dovrebbe ripartire da zero, dalle fondamenta che avrebbero dovuto esser costruite con criterio e soprattutto secondo le norme antisismiche.
Ma i tempi tecnici per ricostruire la città secondo i criteri antisismici vanno dai 10 ai 15 anni, come dimostra quanto è avvenuto e sta avvenendo per il terremoto dell’Umbria e delle Marche che di sicuro tutti ricordano.
Ed è proprio il terremoto del 1997 che ha fornito al Presidente Berlusconi lo spunto per un paragone significativo sul quale incentrare il messaggio mandato alle tante famiglie colpite dal terremoto dell’Aquila: “… L'Aquila e i tanti borghi colpiti dal sisma hanno una storia secolare e un patrimonio artistico e urbanistico tanto prezioso quanto delicato. Ci vorranno dunque anni per giungere al restauro e alla completa ricostruzione di quanto e' stato lesionato o perduto. Gli aquilani tuttavia devono esser fiduciosi perché le risorse necessarie per ricostruire L'Aquila sono già state previste nel "Decreto Terremoto": 8,6 miliardi di euro. E questo non era mai accaduto in passato. Lo sgombero delle macerie, bloccato dieci mesi fa dal Comune dell'Aquila, sta avvenendo e la ricostruzione e' già partita. Nell'attesa tutti vivono in una situazione dignitosa in case confortevoli e sicure. Per tornare alla normalità ci vorrà del tempo ma gli abruzzesi sanno bene che il Governo per loro ha fatto tutto il possibile con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Gli aquilani riavranno la loro città – continua il Presidente - La ricostruzione dell'Abruzzo non ha e non avrà nulla a che vedere con gli sprechi e i ritardi del Belice, dell'Irpinia e dell'Umbria"
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